Secondo un sondaggio online che ha coinvolto più di 1400 persone a livello internazionale, i lavoratori che manifestano problematiche come ansia
o depressione non vengono supportati adeguatamente al lavoro
Milano, 16 ottobre 2018 – Un recente sondaggio online condotto da Hays, società leader nel recruitment specializzato, rivela che 1 dipendente su 3 non riceve sostegno in azienda in caso di problematiche come ansia, depressione o sindrome da burnout dovute all'eccessivo stress sul lavoro.
Nell'indagine, che ha coinvolto oltre 1400 persone a livello internazionale, Hays ha chiesto ai partecipanti se avessero mai affrontato con il proprio datore di lavoro il tema delle problematiche da stress. Coloro che hanno risposto affermativamente, hanno descritto il livello di supporto ricevuto: al 25,3% degli intervistati è stato dedicato del tempo per parlare del problema in modo confidenziale con il proprio manager; al 19,9% è stata fornita assistenza o una terapia, mentre al 15,5% è stato concesso maggiore tempo libero. Infine, al 10% sono stati ridotti i carichi di lavoro o le responsabilità. Tuttavia, ben il 27% del campione dichiara di non aver ricevuto alcun tipo di supporto.
Tra coloro che non hanno mai sollevato l'argomento in azienda, 1 intervistato su 3 (33%) ha affermato di non sentirsi a suo agio nel parlarne con il proprio manager, il 26% ha il timore che parlarne potrebbe danneggiare la propria carriera e il 24%, addirittura, non è sicuro di poter contare sulla riservatezza del proprio referente. Infine, il 14% ha affermato di non essere a conoscenza delle forme di supporto offerte dalla propria azienda.
"Il benessere dei lavoratori dovrebbe essere di prioritaria importanza per le imprese e i manager dovrebbero assicurarsi di fare tutto il possibile per sostenere i propri collaboratori – ha commentato Sandra Henke, Group Head of People & Culture di Hays -. Quest'indagine rivela quanto sia importante che le aziende informino i dipendenti sul sostegno a loro disposizione in caso di problematiche come stress o ansia legati al lavoro. È fondamentale che si costruisca un'ambiente lavorativo in cui lo staff si senta libero di affrontare questi argomenti con il proprio responsabile".
Le risposte sono state raccolte attraverso un sondaggio online condotto su social.hays.com tra il 5 settembre e il 5 ottobre 2018.
Hays plc è il gruppo leader a livello mondiale nel recruitment di professionisti specializzati e festeggia quest'anno il suo 50° anniversario. Il Gruppo è leader di mercato sia nel Regno Unito sia nell'Asia Pacifica, oltre ad essere uno dei più importanti player nel recruitment in Europa Continentale e in America Latina. Hays opera sia nel settore pubblico, sia in quello privato, trattando contratti di lavoro di tipo permanente, temporaneo e contracting. Al 30 giugno 2018, il gruppo può contare su 10.978 dipendenti operanti in 20 diverse specializzazioni, per un totale di 257 uffici distribuiti in 33 diversi Paesi. Per l'anno fiscale terminato il 30 giugno 2018:
- il gruppo ha registrato ricavi netti per 1,072£ miliardi e profitti operativi di 243,4£ milioni (senza considerare attività straordinarie);
- sono circa 77.000 i professionisti che hanno trovato lavoro a tempo indeterminato grazie al gruppo Hays, mentre sono 244.000 quelli che hanno trovato un impiego di tipo temporaneo;
- il 19% dei ricavi netti è stato generato in Australia e Nuova Zelanda, il 26% in Germania, il 24% nel Regno Unito e in Irlanda, mentre il restante 31% nel resto dei Paesi in cui il gruppo è operativo
- approssimativamente il 42% dei ricavi netti del gruppo Hays deriva da contratti di tipo continuativo, mentre il 58% deriva da impieghi di tipo temporaneo
- Hays opera nei seguenti Paesi: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Cile, Cina, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Giappone, Lussemburgo, Malesia, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Ungheria.
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