Il progetto dal titolo "Giorno del Ricordo - Le scuole ricordano le vittime delle Foibe e l'Esodo degli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia", si svolgerà in due mattinate di studio e confronto, previste per il 21 Gennaio ed il 3 Febbraio 2016, presso la prestigiosa sede della Sala Nobile di Palazzo Savelli in Albano Laziale, dalle ore 9:30 alle 11:30.
L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Albano Laziale e dalla Regione Lazio, realizzata in collaborazione con l'Associazione di Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata del Lazio, la Società di Studi Fiumani e l'Archivio Storico del Museo di Fiume di Roma, nella giornata del 21 Gennaio, proporrà agli studenti un momento di approfondimento sulle vicende storiche e le origini degli insediamenti italiani lungo il nostro confine orientale, con particolare attenzione ai fatti del secolo scorso, dal primo conflitto mondiale sino alla stipula dei trattati internazionali del secondo dopoguerra.
Il relatore di questo primo incontro sarà il Dott. Marino Micich, Presidente dell'Ass. di Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata del Lazio. Il secondo incontro, previsto per il 3 Febbraio, sarà incentrato sul tormentato percorso che ha portato il Parlamento della Repubblica nel 2004, ad approvare quasi all'unanimità, la legge istitutiva del Giorno del Ricordo, fissato nel 10 Febbraio di ogni anno. A discuterne con gli studenti, il Sig. Claudio Smareglia, che porterà la sua testimonianza diretta di esule, e l'On. Roberto Menia, promotore e primo firmatario della legge sul Giorno del Ricordo.
Molte le scuole che hanno aderito al progetto: l'Istituto Tecnico Commerciale Antonio Gramsci, l'Istituto Leonardo Murialdo, l'Istituto di formazione Formalba e l'Istituto Superiore Sandro Pertini. All'iniziativa interverranno tra gli altri, il Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini e l'Assessore alla Pubblica Istruzione Alessandra Zeppieri.
"Il miglior modo per tramandare e curare la memoria è raccontarla - dichiara Andrea Titti, Editore di Meta Magazine - ecco perchè abbiamo voluto proporre questo progetto principalmente alle scuole. Le vicende del nostro confine orientale, per troppi anni celate o travisate dalle Istituzioni e dalla storiografia ufficiale, per vari e convergenti interessi, ci parlano di un pezzo importante della nostra storia Patria, senza la cui conoscenza non si può parlare di una piena e condivisa unità ed identità nazionale. In tempi di migrazioni in cui il tema dell'integrazione assume centralità nella nostra società, conoscere il vissuto di chi da esule si è sentito ed è stato per decenni considerato, 'straniero in Patria', rappresenta una chiave di lettura importante e quanto mai attuale".
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