Un testo che spiega i ruoli più richiesti e le qualità per eccellere nel mercato del lavoro.
In parallelo al libro, uno studio inedito sul rapporto tra aziende e professioni digitali in Italia, svolto in partnership con Adecco Italia e Soiel International.
"Nonostante la trasformazione digitale stia investendo il mercato del lavoro portando numerose professioni a rischio estinzione, altrettante stanno nascendo. Diversi studi mostrano come il rapporto sia a segno positivo. Per cogliere le opportunità dell'innovazione online però, bisogna innanzitutto sviluppare attitudini e qualità inedite: le cosiddette digital soft skills".
Questo il pensiero di Giulio Xhaet, co-fondatore di Made in Digital, docente e coordinatore didattico per la Business School del Sole24Ore.
Ne Le Nuove Professioni Digitali, si affrontano di petto alcune domande decisive per gli aspiranti esperti di digitale: su quali abilità dovremmo investire per un percorso di formazione e di carriera?
Il libro fa chiarezza sugli aspetti distintivi e le peculiarità di ogni professione, individuando per ogni figura gli obiettivi da presidiare, l'operato di una giornata tipo, consigliando i migliori percorsi di formazione con cui sviluppare il proprio talento, in Italia o all'estero.
Si procede così alla scoperta di alcuni tra i lavori più richiesti dal mercato: dai creatori e curatori di contenuto, ai gestori di Social Media e Community online, dai Digital PR ai Digital Advertiser, dai Web Analyst e gli specialisti di Social Reputation, per chiudere con gli esperti di visibilità sui motori di ricerca (SEO) e i Data Scientist, in grado di guidare le scelte strategiche attraverso l'interpretazione dei dati.
Ginevra Fidora, social media strategist per La Fabbrica, consulente digital communication e co-autrice del libro, spiega: "Questo lavoro segna anche una rivincita per gli umanisti e le cosiddette lauree deboli. Non troverete righe di codice da studiare in questo libro, bensì strategie e strumenti adatti a comunicatori, creativi, marketer. Insomma, insieme al codice informatico, anche il codice umanistico della rete gode di ottima salute".
Infatti, anche se in tutto il mondo si rileva la necessità di irrobustire l'insegnamento sulle materie cosiddette S.T.E.M., le aziende dimostrano un bisogno crescente di storyteller, scienziati sociali, addirittura psicologi e filosofi.
Peculiarità de Le Nuove Professioni Digitali è di essere un lavoro collaborativo.
Ideato e curato da Giulio Xhaet e Ginevra Fidora, è stato sviluppato con il contributo di alcuni tra i più promettenti professionisti italiani.
AUTORI
Giulio Xhaet
Si occupa di strategie digitali e progetti di formazione innovativi da diversi anni. Co-fondatore di Made in Digital e autore de Le Nuove Professioni del Web. È coordinatore e docente per la Business School del Sole24Ore, consulente strategico in Adecco Training, e ha svolto il ruolo di coordinatore didattico per la Ninja Academy. La sua missione è quella di aiutare aziende e professionisti nel trovare la propria "Digital Way".
Ginevra Fidora
Consulente digital communication & social media strategist per La Fabbrica. È coordinatrice di diversi corsi e docente di community management, digital advertising e strategie di marketing digitale presso istituti di alta formazione in tutta Italia, tra cui IED, Formaper, Sole24Ore Business School.
SUL LIBRO
TITOLO: Le nuove professioni digitali. Risorse, opportunità e competenze per la tua carriera online.
AUTORI E CURATORI: Giulio Xhaët e Ginevra Fidora.
ALTRI AUTORI: Valentina Falcinelli, Rachele Zinzocchi, Ilaria Barbotti, Simone Tornabene, Valentina Vellucci, Emanuela Zaccone, Benedetto Motisi, Marco Magnaghi.
A CHI SI RIVOLGE: Responsabili e agenzie di marketing, comunicazione, PR e Social Media / Professionisti in aziende, PMI e Startup interessati al digitale / HR, formatori e trainer / Laureati e appassionati di comunicazione online.
COMMUNICATION PARTNER: Adecco Italia.
EDITORE: HOEPLI.
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UN'INDAGINE INEDITA SUL RAPPORTO PROFESSIONI DIGITALI E AZIENDE
Lo studio, battezzato Professioni Digitali e Aziende Analogiche, svolto da Made in Digital in collaborazione con Adecco Italia e Soiel International, indaga il livello di digitalizzazione delle aziende in Italia, in particolare nel marketing e nella comunicazione. È stato rilevato che attualmente:
- Siamo dei forti ritardatari. Il 46% delle aziende, quasi la metà del campione, è decisamente in ritardo nell'investire in marketing e comunicazione digitale. In particolare, il 24% ci investe da meno di 3 anni, mentre il 22% non ha ancora iniziato a investirci.
Il dato di partenza è quindi pessimo.
C'è però speranza, in quanto:
Esiste un gruppo di aziende pioniere del digitale. Quasi un quarto del campione, il 24%, può definirsi pioniera di marketing e comunicazione digitale, avendoci investito da più di 10 anni.
Si avverte l'esigenza nell'investire maggiormente in risorse interne. 3 professionisti su 4 ritengono che la gestione del marketing e comunicazione digitale debba essere presidio di risorse interne full-time, più che a agenzie esterne o a consulenti e freelance. Ma per la metà delle aziende non è ancora così.
C'è coerenza tra le necessità reali e i possibili investimenti futuri. Le figure che i manager considerano più importanti da inserire in azienda, corrispondono a quelle su cui l'azienda investirà nei prossimi 2-3 anni. Tra tutti spiccano Digital Strategist, creatori e curatori di contenuti digitali, Social Media e Community Manager, Web Analyst e SEO.
Cosa fare quindi per migliorare le proprie digital skills?
Per eccellere bisogna diventare smart workers con una visione multicanale ed esperti delle piattaforme. Le qualità ritenute fondamentali per eccellere come Digital Strategist sono: la capacità di ideare progetti e campagne multicanali, integrati online e offline (85%); la conoscenza approfondita delle piattaforme (67%), l'attitudine allo Smart Working: essere flessibili e saper lavorare ovunque, per obiettivi più che secondo orari e luoghi fissi (55%).
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ALTRI DATI E INDAGINI RECENTI A TEMA
IL LAVORO SI TROVA ONLINE: SOCIAL RECRUITING
Il digitale, e in particolare i Social Media, si dimostrano canali sempre più sfruttati per cercare lavoro: secondo l'indagine Il lavoro ai tempi del #SocialRecruiting in Italia di Adecco il 67% si muove in tal senso. Anche il dato annuale di chi trova lavoro grazie ai social media è in espansione: siamo passati da 2% del 2013 al 7% del 2014.
http://www.adecco.it/it-IT/chi-siamo/adecco-italia/area_stampa/Documents/IlLavoroAiTempiDelSocialRecruiting2014.pdf
LE MULTINAZIONALI DIGITALI VANNO A CACCIA DI UMANISTI
A metà 2015 Facebook mostrava 225 posizioni aperte per professionisti con competenze nella comunicazione, e "solo" 146 offerte di lavoro per sviluppatori digitali. Mentre Uber, la compagnia che sta rivoluzionando i trasporti con un'app mobile, cerca ben 427 laureati con competenze umanistiche, a fronte di "soli" 168 laureati con formazione scientifica.
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