Il Miur ha fornito oggi il dato
sottostimato nel corso di un incontro, presieduto dal sottosegretario Davide Faraone,
relativo all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, ad associazioni
rappresentative degli alunni disabili e di tutte le parti in causa. A smentire
queste cifre è stato lo stesso ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che
a dicembre 2014 ha parlato di 130mila alunni disabili e di trend in crescita.
Una stima confermata dal surplus di posti in deroga di docenti che
l’amministrazione ha dovuto concedere per coprire il servizio dell’anno
scolastico in corso.
Marcello Pacifico (presidente
Anief): abbiamo perso la voce a forza di dire che la continuità didattica per gli
alunni disabili trarrebbe giovamento dal superamento del vincolo del 70%
dell’organico di diritto e immettendo in ruolo tutti i precari specializzati
oggi impegnati come precari su posti vacanti. Tra l’altro, occorre ricordate
che in futuro dovrebbe venire meno l’attuale collocazione dei docenti nelle
particolari graduatorie Dos per fare spazio a delle vere e proprie dotazioni di
rete.
Parte da un presupposto errato il secondo tavolo di
confronto sulle deleghe al Governo previste dalla legge Buona Scuola, svolto
oggi pomeriggio al Miur, presieduto dal sottosegretario all'Istruzione Davide
Faraone, relativo all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: il
Miur ha fornito ad associazioni rappresentative degli alunni disabili e dei
tutte le parti in causa, docenti, genitori, Università, dirigenti scolastici e
le associazioni dei genitori, dei dati numerici fortemente sottostimati sugli
alunni con disabilità presenti nelle scuole statali: per l’amministrazione,
come riporta la
rivista Tuttoscuola, “in questo
anno scolastico sono 217.563”, così suddivisi: 15.436 nelle scuole
dell’infanzia, 78.021 nella scuola primaria, 64.369 nella secondaria di I grado
e 59.737 in quella di II grado.
Secondo il sindacato, invece, mancano all’appello oltre 20mila alunni
disabili certificati. Ma a smentire i numeri forniti dal dicastero di Viale
Trastevere è stato lo stesso ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: solo qualche mese fa il titolare del Miur ha affermato
pubblicamente, a Palazzo Chigi in occasione della 'Giornata internazionale
delle persone con disabilità’, che nelle nostre scuole “attualmente
ci sono 230 mila bimbi disabili a fronte di 117 mila insegnanti di
sostegno, è una proporzione che inizia ad essere virtuosa ma non basta”. A
contraddirsi, inoltre, è lo stesso Ministero
dell’Istruzione che qualche giorno fa, con l’avvio del nuovo anno scolastico, ha
fornito i numeri aggiornati sul sostegno, confermando che ammontano
a “90.034 i posti sul
sostegno per l’anno scolastico 2015/2016” e che sono “poi già 25.000, ad oggi,
i posti in deroga assegnati dal Miur per rispondere ulteriormente alle esigenze
degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie. Numero destinato ad
aumentare per le nuove certificazioni di disabilità o aggravamento che
abitualmente arrivano subito dopo l’inizio delle lezioni”. Tanto che “l’organico potenziato istituito dalla legge Buona Scuola prevede
ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno”.
Ora, visto che i numeri sono questi, che motivo c’era di concedere 25mila
posti in deroga, oltre gli oltre 90mila dell’organico di diritto, se gli alunni
disabili sono “appena” 217mila? Per mantenere il rapporto 1 docente ogni 2
studenti, come ribadito dalla sentenza della Consulta n. 80/2010, che
annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, sarebbero
infatti bastati 108mila docenti. E non 115mila, peraltro già consci che non
basteranno.
Ancora una volta,
tutto ciò conferma che la riforma della Buona Scuola non ha sanato il problema
della mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane. Anche
quest’anno quasi 30mila posti saranno coperti da supplenti, pur in presenza di oltre
12mila docenti specializzati con i corsi Tfa e di scienze della formazione
primaria, lasciati
a stagnare nelle graduatorie d’Istituto. Prestando ancora una volta il
fianco alle denunce delle famiglie e delle scuole per mancanza di docenti, che
tardano ad essere nominati pur in presenza di precise richieste di sostegno
avanzate dalle commissioni mediche delle Asl.
“Con la Legge
n.107/2015, – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief
– l’Esecutivo in carica ha perso un’occasione d’oro: superare i limiti imposti
dalla Legge 128/2013, approvata durante il Governo Letta. Quella norma, infatti
ha previsto un massimo di assunzioni pari a 90mila docenti, ma si rifà ad un
contingente di iscritti disabili risalente al 2006. Nel frattempo, però, gli
alunni che necessitano del docente a supporto sono passati da 180mila a
240mila. Inoltre, i 6.446 posti assegnati con la prossima fase C del piano assunzioni
andranno a far parte dell’organico del prossimo anno, perché nel 2015/16 per
legge i docenti assunti con il ‘potenziamento’ otterranno solo una nomina
giuridica. Sempre che riusciranno tutti ad ottenere la nomina in ruolo, visto
che nella fase B sono andate perse già oltre 3.600 assunzioni per mancanza di
candidati nelle GaE, pur in presenza di 12mila abilitati nelle graduatorie
d’Istituto”.
Il risultato di questa situazione è che anche l’anno prossimo, dopo la
Buona Scuola, ci ritroveremo ancora oltre 25mila posti vacanti, che in prospettiva
rimarranno tali. A meno che se si dia finalmente seguito alla direttiva europea
70/1999, oltre che alla sentenza della Corte di Giustizia europea, che prevede
l’assunzione su posto vacante di tutto il personale che ha svolto oltre 36 mesi
di servizio.
“L’Anief – continua Pacifico – ribadisce che anche la continuità didattica
degli alunni disabili trarrebbe giovamento dal superamento del vincolo del 70%
dell’organico di diritto e immettendo in ruolo tutti i precari specializzati
oggi impegnati come precari su posti vacanti. Tra l’altro, occorre ricordate
che in futuro dovrebbe venire meno l’attuale collocazione dei docenti nelle
particolari graduatorie Dos, per fare spazio a delle vere e proprie dotazioni
di rete”.
“Nel frattempo, torniamo a dire no al profilo sanitarizzato della
professione, all’utilizzo del personale in organico funzionale, al blocco della
mobilità decennale o curricolare. Il nostro sindacato chiede, invece, una
formazione specialistica sul modello dei corsi ABA, organizzati da Anief per docenti,
educatori, genitori, oltre che un intervento collegiale del consiglio di classe
sul progetto educativo dell’alunno disabile”.
Anief ricorda che – dopo i tanti ricorsi
andati a buon fine. Anche al termine dell’a.s. 2014/15 - sino al prossimo
mese di dicembre, sarà possibile
aderire all'iniziativa Anief “Sostegno:
non un’ora di meno” chiedendo le istruzioni operative per la
corretta attribuzione delle ore di sostegno. Per ricorrere basta scrivere a sostegno@anief.net. Potranno scrivere a questo
indirizzo e-mail, sia le famiglie direttamente
interessate, sia i docenti e/o i
dirigenti scolastici che intendono segnalare i casi di alunni
disabili ai quali è stata negata.
Per approfondimenti:
7 ottobre 2015
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