Nell'ultimo quinquennio la  categoria dei vicari è stata mortificata: prima è sparita l'indennità di  reggenza (2010-2011), poi negata la qualifica di mansione superiore (2012-2014)  e infine cancellati del tutto gli esoneri (con la Legge di Stabilità 2015).  Come se non bastasse, non è stata assegnata nemmeno più una quota di posti  riservata all'interno dei concorsi per dirigenti scolastici. E neanche un  riconoscimento giuridico nei contratti sindacali. 
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):  nel ddl La Buona Scuola serve un emendamento che continui a mantenere in vita  il ruolo dei vicari dei presidi. Il sindacato ha inoltre calcolato che un  vicario ha diritto al recupero dell'indennità di reggenza negata - per il  periodo 2010-2015 - di una cifra che varia, a seconda del numero di alunni  iscritti all'istituto, dai 5mila ai 10mila euro l'anno. Per questo abbiamo  deciso di fare ricorso in tribunale.
La mancata adozione dell'organico  funzionale porterà gli istituti nel caos, perché con la Legge di Stabilità i  vicari dei presidi sono stati cancellati e la nuova organizzazione scolastica,  che avrebbe dovuto introdurre delle  nuove figure a sostegno dei dirigenti, tarda ad arrivare visto che il  decreto legge di riforma per gli atti più urgenti è stato inglobato in un ddl  dai tempi molto più lunghi. Con il risultato che dal 1° settembre 2015, per  almeno 1.500 scuole autonome e diverse migliaia di plessi distaccati si prevede  una gestione davvero ad alto rischio: tutte quelle prive di preside e affidate  in reggenza, infatti, dovranno fare a meno degli attuali vicari, i quali per  effetto dell'ultima ex Legge Finanziaria dovranno rientrare in classe. Chi li  sostituirà rimane un mistero. 
Ma anche una volta  approvata la riforma sulla cosiddetta 'Buona Scuola', si presume quindi con  effetti sull'anno scolastico 2016/17, le cose non andranno molto meglio. Perché  si perderà la professionalità maturata da chi si è ritrovato a reggere sempre  più plessi in questi ultimi anni, durante i quali il dimensionamento scolastico  ha ridotto un terzo delle scuole autonome. Verranno meno, per meri motivi  economici, dei seri professionisti che hanno coordinato il servizio scolastico,  quasi sempre senza l'apporto diretto del preside, pur essendo stata loro negata  quell'indennità di reggenza spettante al 50% quando si sostituisce il dirigente  scolastico per più di 15 giorni o si riceve l'incarico di reggere uno o più  plessi.
Dal 2010, infatti, i  governi che si sono susseguiti hanno man mano svilito la figura del  vice-dirigente nella scuola, con il silenzio-assenso del sindacato  tradizionale: prima ne hanno mortificato la qualifica sottraendo loro l'indennità  di reggenza (2010-2011), poi negandogli la qualifica di mansione superiore (2012-2014,  attraverso l'applicazione dell'art. 14, comma 22, del dl n. 95, convertito  nella Legge 135/2012) e infine cancellando del tutto gli esoneri e affidandone  l'incarico all'organico funzionale (con la Legge di Stabilità 2015). Come se  non bastasse non è stata assegnata nemmeno più una quota di posti riservata  all'interno dei concorsi per dirigenti scolastici. E neanche un riconoscimento  giuridico nei contratti sindacali. 
"La mazzata finale alla  categoria dei collaboratori del preside– spiega Marcello Pacifico, presidente  Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – è arrivata  con l'ultima Legge di Stabilità, che ha introdotto tre membri dello staff a  sostegno del dirigente scolastico, ma nessuno con la funzione di vicario.  Tanto, ha fatto anche sapere la Ragioneria dello Stato, ci saranno precari o i  sovrannumerari confluiti in organico funzionale, già pagati dallo Stato, a  disposizione del dirigente scolastico per essere utilizzati come collaboratori. 
E l'esperienza maturata da chi ha retto le nostre scuole in questi anni? Nessun  riconoscimento giuridico nell'ultimo CCNL 2006/2009 - dove il compenso previsto  non è stato più erogato".
Anief non ci sta: "nel  ddl La Buona Scuola serve un emendamento che continui a mantenere in vita il  ruolo dei vicari dei presidi. Il sindacato ha inoltre calcolato che un vicario  ha diritto al recupero dell'indennità di reggenza negata - per il periodo  2010-2015 - di una cifra che varia, a seconda del numero di alunni iscritti  all'istituto, dai 5mila ai 10mila euro l'anno. Per questo abbiamo deciso di  fare ricorso in tribunale, ricordando agli interessati che la prescrizione per  il risarcimento economico è quinquennale", conclude Pacifico.
Per approfondimenti:
27 marzo 2015               
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